Computational design

Tecniche di design innovative che si ispirano alla natura e alla sua evoluzione.

Computational Design

Si tratta di una modalità di progettazione che si sta diffondendo recentemente. In maniera analoga al Generative design, è una tecnica che racchiude differenti metodologie, ma coinvolge principalmente l’aspetto di computazione, quindi dell’utilizzo di pratiche più in linea con il mondo della programmazione che con l’utilizzo di software classici ingegneristici. Per questo motivo queste tecniche sono applicate anche al mondo dell’architettura.

Una tecnica utilizzata da tempo è il parametric design, nello stile tanto quanto in modo funzionale quando si parla di architettura. Nel momento in cui le variabili possono essere controllate da funzioni matematiche o dagli output di analisi FEM, CFD, mappature di pressione diventa evidente la possibilità di utilizzare il computational design per scopi ingegneristici, definendolo in un modo diverso come Field Driven Design o collegandolo a concetti espressi in precedenza come il multi-physics optimization.
A differenza di alcuni processi generativi questo può essere implementato tramite l’uso di una modellazione implicita, strumento presente da tempo, ma raramente utilizzato per scopi ingegneristici. Ora tramite i nuovi strumenti e supporti alla progettazione, è possibile sfruttarla con benefici notevoli per quanto riguarda il controllo su geometrie come le lattice structures o sulla modifica/generazione di forme iper-complesse con un peso computazionale relativamente ridotto.

La modellazione implicita utilizza funzioni matematiche per descrivere i corpi solidi e non solo volumi, superfici e coordinate spaziali.
Molte tecniche sono utilizzate sia dal generative che dal computational design ma con finalità e processi di integrazione differenti. 

Il principale discrimine risiede nella complessità computazionale, permettendoci quindi di avere un controllo di dettaglio non solo su strutture piccole, ma anche su dimensioni estese, senza perdere definizione. Il vero DfAM è quindi complesso proprio perché racchiude campi di studi ampi e differenti tra di loro. L’unico modo per applicarlo con successo è avere una sensibilità completa.

L’utilizzo consapevole di questi strumenti, affiancato alla conoscenza ingegneristica e all’esperienza sulle macchine è solo il nostro punto di partenza.
Al costante aggiornamento delle tecniche di progettazione più avanzate, affianchiamo le più innovative ricerche sullo stato dell’arte delle tecnologie e della scienza dei materiali.

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